Myanmar – dove il tempo sembra essersi fermato

da | Gen 30, 2021 | Asia

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DESTINAZIONE

Myanmar

CON CHI

Coppia

QUANDO

Gennaio-Febbraio 2020

Come

Aereo + mezzi pubblici

Tempo di lettura: ( Parole totali: )

Abbiamo scelto il Myanmar come destinazione, quando abbiamo sentito sentire dire “è la Thailandia di 50 anni fa“.
Cosi dopo qualche ricerca, prenotiamo un volo su Bangkok e partiamo. Qui vi trascorriamo una notte e il giorno dopo voliamo su Mandalay con soli 20€ a persona.

Ecco il nostro diario di viaggio

Il primo giorno a Mandalay è stato più che altro orientativo, e abbiamo deciso di perderci nelle sue strade a bordo di un tuk tuk, camminare tra le bancarelle e fare un’ottima cena di street food tipicamente asiatico al costo di 3€ in due.
Abbiamo soggiornato all‘Hotel United.

Il secondo giorno decidiamo di contrattare con un tassista locale per farci portare a Sagain, chiamata la collina sacra, dove visitiamo la Pon Nya Shin Pagoda, un luogo talmente sacro che ci ha fatto venire la pelle d’oca e che al suo interno ha una statua enorme di Buddha.
Da qui, per 3$ è possibile entrare a Mingun dove si trova la pagoda incompiuta Mingun Paya e l’incantevole pagoda bianchissima, la più bella del Myanmar, la Hsinbyume.
Ci spostiamo poi ad Inwa che sorge lungo le rive del fiume Irrawaddy e decidiamo di visitarla in calesse, tra le risaie, monasteri antichi e stupa (monumento buddista).

Il terzo giorno organizzammo di far visita alla famosa Mandalay Hill.
Dopo un miliardo di gradini, stupa, Buddha, ancora scale e 30° all’ombra, arrivammo in cima a 220 mt e ad accoglierci c’è la “Sutaungpyei Pagoda” e una vista mozzafiato sulla città.. ne è valsa la pena!

Il quarto giorno prendiamo un bus locale birmano con destinazione Bagan per 6$ a persona.
Arriviamo dopo 6 ore di viaggio in condizioni discutibili, noleggiamo uno scooter elettrico e ci dirigiamo al nostro Bagan Beauty Land Hotel dove staremo per 4 notti.  Bagan è Bagan!
Vi consiglio di soggiornare nella zona vecchia della città, ricca di templi e cultura, noi abbiamo visitato: il tempio di Ananda Phato, tempio Thatbyinnyu , tempio Shwesandaw, e la pagoda Bupaya.
Un must di Bagan è il suo tramonto, non potete perdervelo, e se volete investire 2/300$ potete godervelo in mongolfiera.
Ricordo quando, in giro per il mercato locale, ci siamo fermati a mangiare un boccone da una signora adorabile (che per 5$ ci ha offerto un piatto di riso, verdure e frutta) e ci si sono avvicinati due bambini che ci guardavano incuriositi; gli abbiamo offerto sprite e coca cola ed è stato impagabile vedere i loro visi riempirsi di gioia e di sorrisi.

Ed è così che l’ottavo giorno dopo aver assaporato la pure essenza di Bagan, è la volta di prendere un altro volo con destinazione Lago Inle. Ci sistemiamo all’Hotel Amazing Nyaung Shwe dove ci prendiamo qualche ora di relax.
Trascorriamo qui 3 giorni, tra giri in bici tra i mercati per lo shopping, un bellissimo giro del lago di una giornata intera (noleggiato barca con conducente) che non potete perdervi perché visiterete templi, il villaggio galleggiante, la fabbrica di sigari. Il Largo Inle è un vero e proprio paese galleggiante, a nord potrete anche vedere il villaggio delle donne giraffa.

L’undicesimo giorno prendiamo un altro volo verso Ngapali Beach, dove ci fermeremo per una settimana.
Arriviamo al nostro River Top Lodge e ci catapultiamo in spiaggia e decidiamo di prenderci qualche momento di stop, bevendo una birra e mangiando un boccone mentre i nostri occhi ammirano uno dei tramonti più belli visti fino a quel momento.
Le spiagge di Ngapali non sono paragonabili a quelle thailandesi, l’acqua del mare non è cristallina e trasparente ma la sabbia è comunque bianca. Passiamo la settimana insieme ad una coppia di spagnoli e francesi, tra risate, tuk tuk, contrattazioni tra i mercati, funerale di un monaco, visita ai bambini in una scuola, aperitivi in spiaggia, cene di pesce fresco pescato in barca.. insomma un sogno!!

Vi racconto un episodio che mi ha lasciato il segno:
Un giorno, mentre camminavamo senza meta in una spiaggia poco conosciuta lontana dalle rotte turistiche, ci viene voglia di birra.
Ci accorgiamo che siamo nei pressi di un villaggio di pescatori, dove ci addentriamo tra gli sguardi incuriositi dei locali. Troviamo un chioschetto che vendeva la Myanmar Beer e ci mischiamo tra meravigliose persone con le quali comunichiamo a gesti e sorrisi (non parlano inglese); veniamo invitati da uno di loro a vedere la barca che aveva costruito e successivamente a mangiare nel suo villaggio: un esperienza unica e indescrivibile. La gentilezza della mamma premurosa che ci ha preparato piatti con riso, verdure e carne non la dimenticherò mai. Tenendo presente che il Myanmar è uno dei paesi più poveri al mondo, un gesto del genere fa riflettere.

Ecco che il diciottesimo giorno si parte verso la capitale Yangon, che non mi ha particolarmente entusiasmata: classica città asiatica caotica, mercati, smog, auto e clacson. Abbiamo soggiornato all’Hotel Balmi per due notti.
D’obbligo è la visita alla Shwedagon Pagoda stupenda soprattutto di sera: le luci, i monaci che pregano, e la maestosità della pagoda ti fanno immaginare di essere in un mondo parallelo. Fate ‘shopping’ al mercato locale e spingetevi fino a Little India, vi sembrerà di essere a Nuova Dheli.

Si conclude cosi il nostro viaggio, 20 giorni in un paese molto povero e poco turistico che, proprio per questo, ha mantenuto il suo fascino ancora intatto. E’ una meta economica, abbiamo speso tra hotel, voli e pasti circa 1300€ a persona per tre settimane.
Mi è rimasto nel cuore, oltre per la sua cultura, per i sorrisi delle persone che ho incontrato, perciò vi consiglio di atterrare qui con la testa libera e il cuore aperto e non ne rimarrete delusi.

Noemi

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