Siamo partiti da Venezia nel tardo pomeriggio, ed in poco più di 1h, sfiorando Chioggia e proseguendo per la statale Romea, abbiamo raggiunto Porto Caleri (RO), lembo esterno del litorale di Rosolina Mare, all’interno del Parco Regionale veneto del Delta del Po.
Prima tappa di un lungo viaggio che ci ha portato alla scoperta dell’Italia in camper, siamo arrivati al piccolo porticciolo di pescatori, dove termina la strada, al tramonto, godendo dei meravigliosi colori sull’acqua, accompagnati dal rumore delle piccole imbarcazioni dei pescatori di vongole che rientravano dalla giornata di lavoro. Ci siamo goduti la prima cena all’interno del nostro “bisonte” in compagnia di un altro paio di camper, con una vista indimenticabile sulla laguna; non potevamo iniziare meglio la nostra avventura!
La mattina seguente, risvegliati dai viavai dei pescatori (che continuano a lavorare per tutta la notte nei vicini vivai) dopo aver fatto colazione, imbracciamo le bici e pieni di entusiasmo andiamo al vicino Giardino Botanico Litoraneo del Veneto (nato nel 1991). L’oasi si estende per circa 44 ettari ed ha lo scopo di conservare un ambiente naturale nei cui ecosistemi convivono circa 220 specie di piante. Purtroppo in questo periodo le aperture sono frammentate e capitiamo giusto nel giorno di chiusura, fortuna vuole che l’itinerario all’interno dell’area naturalistica si svolga comunque anche al di fuori del giardino, quindi riusciamo a proseguire la nostra esplorazione.
Ci sono tre sentieri di lunghezza differente (600-1.650-2.850 mt.), in parte realizzati su palafitte. Ci si inoltra in un percorso tra la pineta, dune di sabbia e piccoli stagni (ad un certo punto abbiamo dovuto lasciare le bici perché era impossibile proseguire per la sabbia), intervallato da passerelle con punti di osservazione e tabelle descrittive che spiegano le varie biodiversità e permettono di capire come cambino gli ambienti e come si modifichi la vegetazione avvicinandosi al mare.
Si arriva poi alla spiaggia, una spiaggia lunga, selvaggia, dove abbiamo trovato un sacco di costruzioni fatte con i tronchi riportati dalla marea che hanno fatto divertire un sacco i bambini. Il mare è incredibilmente limpido, digrada molto, ma molto molto molto lentamente… (abbiamo visto un tizio ad almeno 200mt con ancora l’acqua alle ginocchia!!), pieno zeppo di branchi di piccoli pesci che schizzano qua e là non appena ci si avvicina, ci si può dedicare a lunghe e rilassanti camminate (non era il nostro caso con due bambini di 2 e 4 anni…he he), oppure come noi godersi la pace al riparo in una delle tante capanne di fortuna che potete trovare e fare un bel picnic. A questo proposito vi avvisiamo di portarvi tutto il necessario (cibo, acqua, protezioni varie, ecc…), perché non ci sono punti di ristoro o fonti d’acqua. Abbiamo visto moltissime persone passeggiare lungo il bagnasciuga intente a raccogliere telline.
Al rientro abbiamo ripreso le bici ed abbiamo proseguito, sempre seguendo le indicazioni dei percorsi naturalistici, pedalando lungo delle meravigliose passerelle fino alla laguna. Questo percorso è molto affascinate, consiste in passerelle sospese sulla laguna che passano tra le canne dove moltissimi uccelli sostano e si ristorano tra la vegetazione,inoltre ci sono fiori e piante lacustri con dei magnifici colori, insomma una natura meravigliosamente incontaminata!
Ripreso il camper, ci siamo diretti verso Porto Tolle, in località Barricata, dove abbiamo sostato, sempre in libera, in un ampio prato sulle sponde del lungo argine che delimita la laguna, a ridosso della Sacca degli Scardovari, di fronte al camping Barricata Holiday Village, un ottimo posto per trascorrere qualche notte, testimone la presenza di molti altri camper, unica seccatura la quantità incredibile di mosche, che assieme alle zanzare sono uno scotto purtroppo da pagare in queste zone lacustri.
Riprese le bici, abbiamo percorso la ciclabile sopra il lungo argine, fino a raggiungere l’ittiturismo “al Fritulìn”, dove abbiamo cenato con i prodotti tipici di questa zona: vongole e cozze di Scardovari e il tradizionale bisàto alla griglia (i prezzi non sono proprio popolari come ci si aspetterebbe dall’ambiente).
Al risveglio il giorno dopo, siamo andati nella adiacente Spiaggia delle Conchiglie, da molti consigliata. Il litorale è anche qui lunghissimo, e noi ne abbiamo solo vista una parte, fermandoci nella parte di spiaggia libera vicino all’unico chiosco, è ideale per chi ha amici a quattro zampe, che possono scorrazzare liberi, ma noi non l’abbiamo trovata granché interessante, soprattutto se confrontate con l’oasi di Porto Caleri. E’ stata comunque una giornata piacevole, dove i bambini si sono divertiti a rincorrere i molti granchi ospiti degli scogli che delimitano il litorale, l’acqua era calda e limpida, e tutto sommato il chiosco ci ha permesso qualche comodo caffè, mentre per il pranzo abbiamo anche questa volta optato per una soluzione “fai da te” costruendo anche qui un campo base con legni e tronchi raccolti nel bagnasciuga.
Nel pomeriggio, salutando il Parco Regionale, abbiamo costeggiato l’argine della Sacca degli Scardovari ed abbiamo ammirato la serie interminabile di capanni dei pescatori lungo la laguna, una bella fotografia per salutare questa bellissima area a due passi da casa nostra che ci ha visto inaugurare il lungo viaggio lungo lo stivale!