Dopo una lunga permanenza tra i posti più turistici del Messico decido di fare, in solitaria, un viaggio non molto comune..direzione? L’attraente isola di Holbox. Vi porto con me.
Così, una mattina all’alba, sono partita da Cancun e dopo un tratto in taxi, un lungo viaggio in autobus tra la fitta foresta selvaggia, e una meravigliosa traghettata, sono arrivata in questo paradiso. Qui non esistono macchine e l’unico mezzo di locomozione sono biciclette e macchinette da golf.
Arrivo al mio stupendo ostello, “Hostel Che”, lascio i miei bagagli e corro (con il mitico e insolito taxi) a godermi il tramonto, tutta sola, nella punta più estrema dell’isola: Playa Punta Cocos. Qui l’acqua ospita una quantità infinita di razze “Las Mantarrayas” e l’oceano regala un fantastico spettacolo grazie al fenomeno della bioluminescenza.
La sera, seduta sul ciglio della strada mentre ascolto musica live, faccio amicizia con una ragazza di Città del Messico, colei che tutt’oggi chiamo alma gemela. Decidiamo così di interrompere il nostro “viaggio in solitaria” di girare insieme l’isola in lungo e in largo.
L’indomani, molto presto, affittiamo una macchinetta da golf e, tra le strade più trafficate e quelle meno conosciute, andiamo alla ricerca di scorci mozzafiato... non è difficile trovarne!
La sera, mentre mangiamo e beviamo tipicamente locale, tre ragazzi francesi diventano parte integrante del nostro gruppo ormai multiculturale e multilingue: parliamo inglese, spagnolo, francese e italiano, senza distinzioni, coniando anche parole che non esistono. Passiamo la notte tra spiaggia e bar tutti insieme, ormai di solitario non c’è più nulla.
Ecco che tutti e cinque, il terzo giorno, affittiamo delle bici per continuare il tour. Non è un mezzo semplice da usare se pensate al contesto: dopo i tipici e rapidi acquazzoni messicani le strade sterrate diventano fangose e piene di buche e la situazione può sfuggirti di mano, soprattutto se come me non tocchi per terra 🙂
Meta del quarto giorno: Isla Cabo Catoche, l’altra punta estrema dell’isola. Vogliamo a tutti i costi raggiungere la Riserva dei Flamingo a modo nostro quindi camminiamo dentro l’oceano, con l’acqua che arriva alle ginocchia, per un’ora intera! Impegnativo ma fantastico, eravamo solo noi 5 circondati dell’oceano e dai fenicotteri.. per tutti gli altri, esistono delle escursioni guidate in barca:). Mega festa in ostello la sera stessa!
Quinto giorno di relax, mangiando pesce in un ristorante in riva del mare e godendoci la sera il tramonto e dei fantastici colori messicani.
Il sesto giorno decido di fare un tour dell’isola tutta sola: sono antropologa e fotografa e, come tale, necessito di attimi tutti per me! Camminando per le strade parlo con tutti, giovani, anziani, bambini mi faccio raccontare storie e vengo, addirittura, invitata a entrare in una casa di un anziano pescatore, il quale continua a guardare sua moglie con gli occhi dell’amore.
Entro in tutti i negozi e acquisto un infinità di souvenir, fotografo tutte le case perché amo i murales e le facciate sono tutte interamente dipinte a mano … amo i colori e lo stile del Messico ….
Settimo giorno si ritorno, tempo di fare colazione e un bagno nella piscina dell’ostello e si parte per Cancun.
Poter dire che questo è stato uno dei mie viaggi preferiti è quasi riduttivo: spiagge deserte, strade sterrate, case dipinte con i murales, bioluminescenza notturna, macchinette da golf e bici come unici mezzi di locomozione, spiagge abitate solo dai fenicotteri sono le peculiarità di un paradiso terreste che esiste ed è possibile visitare a Holbox.
Vanessa