Definita anche “la isla diferente“, “isla del fuego y del viento“, possiede paesaggi e colori unici al mondo.
È stata dichiarata Riserva della Biosfera dall’ UNESCO nel 1993: immensi paesaggi lavici che contrastano con l’ azzurro dell’ Oceano e il bianco candido delle costruzioni. Un contrasto che lascia a bocca aperta.
Sull’ isola, per preservarne la bellezza, vigono rigide leggi e regole, come quella secondo cui le costruzioni devono essere dipinte solo di bianco e le costruzioni non possono superare i 4 piani. Il verde e l’ azzurro sono i colori di porte e finestre: azzurro se si “guarda” verso il mare, verde verso la montagna.
Tutto ciò è stato fortemente voluto dall’ artista lanzaroteño Cesár Manrique, la cui impronta è presente ovunque sull’ isola. Secondo Manrique, la natura deve essere la protagonista.
E Lanzarote è l’ isola canaria un cui paesaggio e architettura si fondono, in una bellezza ed eleganza unici.
I paesaggi primordiali sono dovuti a 6 anni ininterrotti di eruzioni che cambiarono completamente l’ aspetto di questa terra: dal 1730 al 1736 avvenirono eruzioni tra le più violente che la storia ricordi: si formarono circa 30 coni vulcanici, e ad oggi sull’ isola si contano circa 140 vulcani. Sí, perchè a Lanzarote non ci sono montagne: sono tutti vulcani, 25 dei quali presenti all’ interno del Parco Nazionale del Timanfaya, un’ area di paesaggio lunare di oltre 51 kmq.
L’ attività vulcanica continua ancora oggi: nel nucleo della montagna, infatti, ad una profondità di 13 metri si registra una temperatura di 600° C.
Oltre al meraviglioso Timanfaya (che prende il nome dal paese raso al suolo dalle eruzioni) ci sono altre altrettanto stupefacenti attrazioni da visitare.
La casa museo “Fundación Cesár Manrique” é una di queste. Casa interamente costruita su lava le cui stanze sono state ricavate da 5 bolle laviche. Sorprendente, no?
LagoMar, altra opera di Manrique e anch’ essa scavata nella lava da atmosfera “Le Mille e Una Notte”. Narra la leggenda che fu proprietà dell’ attore egiziano Omar Sharif, che ne rimase estasiato. Peccato che la perse ad una partita di Bridge poche ore dopo …
Il Jardín de Cactus, meraviglia delle mersviglie: antica cava che oggi ospita migliaia di specie di cactus!
La Graciosa: Il mio “luogo felice”, ottava isola dell’ arcipelago a nord di Lanzarote. Isola selvaggia con due centri abitati: “Caleta de Sebo” e “Pedro Barba”. La particolarità? Strade di sabbia, nessun mezzo a motore (fatta eccezione per i mezzi che portano in escursione) , tanta bellezza e la sensazione di essere tornati indietro nel tempo.
La Cueva de Los Verdes che custodisce un segreto, il quale viene svelato solo a chi la visita (non l’ ho mai svelato!) e che nel cuore di una galleria sotterranea ospita un Auditorium dove sporadicamente vengono celebrati i musei. Questa Cueva (grotta) è il tubo lavici più lungo del mondo.
Per concludere:
Los Jameos del Agua e La Geria.
Il primo si trova, come la vicina Cueva de Los Verdes, all’ interno del tunnel lavico, lungo 6km di cui 1,5km sotto l’ Oceano. L’ intervento di Manrique anche qui ha portato ad un risultato sbalorditivo.
La Geria è la zona vinicola più particolare del mondo: come può un’ isola arida produrre i suoi buoni vini bianchi e dolci? Tramite un lavoro certosino dei campesinos (contadini) : si scavano delle buche sul terreno lavico e si costruiscono attorno dei muretti a forma di mezzaluna a protezione dei venti.
Esteticamente è uno dei luoghi più belli e particolari!
Insomma la “mia” Lanzarote sa stupire e si racconta che abbia un’ energia magica, data dall’ energia dei vulcani!
Una visita in uno dei luoghi più magici vale la pena!
Elisa